giovedì 21 agosto 2014

E se domani...

 
Della realtà, del sogno e dell'ossessione del qui e adesso
 
 
©Massimiliano Cerreto 
La tua prima volta? - Quando hai pensato al futuro per la prima volta? A me è successo che avevo circa 6 anni, poco dopo un intervento di appendicectomia. In quella stanza d'ospedale, circondato da giocattoli, figurine di Mazinga e caramelle all'orzo, l'unica nota stonata era il brodino vegetale. Papà, ma anche domani mi daranno la pastina?, chiesi affranto. A domani Dio ci pensa, rispose sorridendo.

Anima swing - Forse il problema è che ho un'anima swing: qui dentro è un continuo dondolare tra ricordi del passato e aspettative per il futuro. Sarà per questo che mi sono sempre (pre)occupato di ciò che non è più e non è ancora? Ma forse non sono poi così diverso da te e dalla maggior parte delle persone, ad eccezione di qualche monaco tibetano in grado di viverlo davvero il presente, che è comunque divenire.

Qui e adesso - Lo ammetto: non ci so stare nel qui e adesso, e non avrei neppure bisogno di raccontar(mi) delle storie se così non fosse. Scrivere è il mio tentativo di ricordare chi sono, e anche chi potrei essere. Non solo per avere memoria del passato, quindi, ma anche per averne di tutti i miei futuri possibili. Un po' come avviene nei sogni, ma ad occhi aperti.

Massimiliano Cerreto



Ho aspettato a lungo
qualcosa che non c'è
invece di guardare il sole sorgere

(Elisa, Qualcosa che non c'è)